Sognare in grande. Pensare in piccolo
Scritto da: Ezio Quarantelli
Sì, è arrivato il momento di sognare in grande, di sognare un mondo radicalmente diverso da quello in cui viviamo, dove la miseria, l’oppressione, la guerra restano all’ordine del giorno. Per troppo tempo abbiamo fatto finta di niente, chiusi, come ancora siamo, in una “bolla” di relativo benessere, in un paese democratico e provvisoriamente in pace. Per troppo tempo abbiamo coltivato il nostro piccolo sogno privato, intessuto di false sicurezze e concretissimi egoismi. Ora è tempo di farci carico dei destini del pianeta, sempre più depredato e in pericolo, e di tutti (ma proprio tutti) i suoi abitanti.
In ogni sogno si nasconde però un duplice rischio: innanzitutto il pensiero che ciò che vogliamo si dovrà realizzare in un futuro imprecisato; e poi l’idea che dipenda da altri, o da molti, e non impegni più di tanto la nostra vita.
Dobbiamo invece partire dall’oggi e da noi stessi. Dobbiamo sognare in grande, ma pensare in piccolo. Dobbiamo agire sulla nostra vita e con la nostra vita, o, per usare un’espressione gandhiana, essere il cambiamento che vorremmo vedere nel mondo. E quindi… rivoluzionare il modo in cui ci nutriamo, ci vestiamo, lavoriamo, ci divertiamo, ci muoviamo e, troppo ovvio, il modo in cui entriamo in relazione con gli altri, gli umani innanzitutto, ma anche i non umani, qualunque sia il regno a cui appartengono. Solo così potremo dare un sicuro contributo al cambiamento.
In questi anni, per fortuna, i compagni di strada non mancano, a cominciare da Wendell Berry, grande scrittore e grande, ma concretissimo, teorico di un altro mondo possibile.
Basta una delle sue poesie (in testa a tutte: Manifesto. Il fronte di liberazione del contadino impazzito) o uno dei molti libri di saggi (Mangiare è un atto agricolo, ad esempio), o un romanzo scelto a caso della serie di Port William per motivarci e sostenerci sul cammino. Del resto in questi giorni è uscito un suo prezioso libretto intitolato proprio Pensare in piccolo, dove quello che ho appena accennato è detto con ricchezza di argomenti. Prendetelo, vale il tempo che gli dedicherete.
È strano che Berry non sia già diventato un simbolo per chi lotta per un domani diverso. Lui però forse ne sarebbe felice. Non vuole essere una bandiera, vuole soltanto piantare un seme in me e in voi che lo leggerete, perché la trasformazione inizi subito.