Diario editoriale #77: un piccolo colibrì, un grande incendio
Scritto da: Ezio Quarantelli
Al termine di un anno difficile come questo e con la prospettiva di mesi a venire ancora più complicati, in me si è sempre più fatta strada l’idea che sia ormai indispensabile un radicale cambio di passo, che inauguri nella vita dei singoli, in quella delle nazioni e della comunità internazionale un’era nuova.
Questi primi vent’anni del nuovo millennio li abbiamo vissuti, a ogni livello, con gli stessi atteggiamenti e comportamenti usati nel secolo che abbiamo alle spalle.
Non sono mancate, è ovvio, le innovazioni. Abbiamo assunto nuove abitudini. Ci siamo trovati di fronte a nuovi problemi (o a quelli vecchi, ma in forma assai più acuta). Eppure a me pare che gli schemi di fondo che hanno regolato le nostre vite siano quelli del ‘900, il secolo in cui la follia degli esseri umani si è mostrata al massimo grado.
Persino nella sempre più ripetitiva e stanca lotta politica ritornano, come se nulla fosse cambiato, gli antichi anatemi che vogliono gli uni “comunisti” e gli altri “fascisti”, in una forsennata guerra di delegittimazione incrociata la cui unica vittima è la verità.
Ma cosa intendo con “cambio di passo”? Qualcosa di molto semplice ed essenziale, e cioè innanzitutto la capacità di guardare la realtà senza paraocchi, di curvarsi sui problemi con umiltà e buona volontà, di guarire, piano piano e una a una, le tante ferite che la storia ha inflitto a popoli, a terre, a persone. La capacità di superare antiche diffidenze o rivalità per stringersi la mano guardandosi dritti negli occhi. La capacità di fare giustizia (con rigore e mitezza) dei troppi poteri che si combattono giocando con le nostre vite. E l’elenco potrebbe continuare a lungo.
La pandemia non è riuscita a convincerci che da tempo ci eravamo incamminati su una pessima strada. E neppure la minaccia sempre più tangibile del cambiamento climatico. Ci riusciranno la crudele guerra fra Russia e Ucraina, la crisi economica strisciante, la corruzione dilagante a ogni livello, l’assoluta incertezza riguardo al futuro, anche a quello più prossimo?
Naturalmente non so rispondere, ma so ciò che farò, so ciò che Lindau farà. Farò e faremo come il piccolo colibrì che si riempiva il becco d’acqua per contribuire a spegnere l’incendio della foresta.
Buon Natale e buon anno!
Foto di Levi Jones su Unsplash