Perché soltanto i libri?
Scritto da: Ezio Quarantelli
Pare che molti editori, piccoli o medi, dedichino ormai una crescente quantità di tempo ed energie ad attività che con i libri hanno una relazione soltanto indiretta: corsi, festival, prodotti audiovisivi e tanto altro ancora. Su questo è nata una chiacchiera, superficiale e fastidiosa come tutte le chiacchiere.
Si dice: oggi, quello che un tempo è stato l’editore è diventato uno specialista di contenuti (parola magica), declinabili in diversi formati (autentico mantra di questi anni).
E pare una grande conquista. Mah...
A me sembra che si tratti piuttosto dell’eterna arte di arrangiarsi e che si rischi la mediocrità in tutti i campi: libri mal scelti e soprattutto mal curati, corsi raffazzonati, festival del blabla, prodotti audiovisivi sempre più facili e banali.
A Milano dicono: «Ofelè, fa el to mesté» (Pasticciere, fa' il tuo mestiere).
Un consiglio senza tempo.