Manifesto. Il fronte di liberazione del contadino impazzito
Scritto da: Redazione
Il manifesto di
Wendell Berry è forse tra le poesie più famose del poeta e scrittore americano.
La traduzione qui riportata è di Vincenzo Perna ed è contenuta nella raccolta di saggi
Mangiare è un atto agricolo.
Manifesto. Il fronte di liberazione del contadino impazzito (1973)
Ama il guadagno facile, l’aumento di stipendio,
le ferie pagate. Desidera con tutte le tue forze
i prodotti impacchettati.
Vivi nella paura
dei vicini e della morte.
La tua mente non avrà segreti,
e neppure il tuo futuro sarà più un mistero.
I tuoi pensieri saranno schedati
e archiviati in un cassetto.
Quando vorranno farti comprare qualcosa,
ti chiameranno.
Quando vorranno sacrificarti al profitto,
te lo faranno sapere.
Perciò, amici miei, fate tutti i giorni qualcosa
d’irragionevole. Amate il Signore.
Amate il mondo. Lavorate gratis.
Prendete ciò che avete e fatevi poveri.
Amate chi non se lo merita.
Denunciate il Governo e abbracciate
la bandiera. Cercate di vivere liberi
nella libera repubblica che essa simboleggia.
Approvate ciò che vi sfugge.
Lodate l’ignoranza, perché quello che l’uomo
non ha ancora scoperto non ha ancora distrutto.
Interrogatevi sulle domande senza risposta.
Investite nel millennio. Piantate sequoie.
Dichiarate che il raccolto più importante
è la foresta che non avete seminato,
che non vivrete abbastanza per tagliare.
Dichiarate che il raccolto di foglie è compiuto
quando marcisce nel terriccio scuro.
Chiamate tutto ciò profitto, profetizzatelo come guadagno.
Riponete la fede nelle tre dita di humus
che crescono sotto gli alberi
ogni mille anni.
Ascoltate i corpi in decomposizione – accostate l’orecchio
al tenue brusio
dei canti che verranno.
Preparatevi alla fine del mondo. Ridete.
Il riso non si può computare. Siate gioiosi
nonostante tutto.
Finché le donne non si svendono al potere,
assecondatele più degli uomini.
Domandati: potrà tutto questo soddisfare
una donna felice di generare un figlio?
Turberà il sonno
di una donna prossima al parto?
Vai con la tua innamorata nei campi.
Stenditi placido all’ombra. Posale il capo in grembo.
Giura fedeltà a ciò che ti è più vicino.
Appena generali e politicanti
riescono a predire il corso del tuo pensiero,
sbarazzatene. Abbandonalo lì, come una pista falsa,
una strada non intrapresa.
Fa’ come la volpe
che lascia più tracce del necessario,
a volte in direzione sbagliata.
Esercitati a rinascere.