Il senso della vita o il senso nella vita?
Scritto da: Davide Platzer Ferrero
Negli ultimi mesi mi è capitato di lavorare, prima in fase di scelta e poi di traduzione – che ho svolto assieme a Federico Zaniboni – al libro del giovane filosofo finlandese Frank Martela, Una vita meravigliosa . Come vivere un’esistenza ricca di significato. Un libro che affronta in modo originale una questione fondamentale – forse la più fondamentale di tutte – a cui la nostra produzione è sempre stata molto attenta (mi viene in mente, per esempio, il libro intervista a Viktor Frankl In principio era il senso. Dalla psicoanalisi alla logoterapia): quella sul senso della vita.
Il bisogno di una vita ricca di significato sembra connaturato all’essere umano, anche se la riflessione filosofica sul senso dell’esistenza è in realtà abbastanza recente, nata in epoca moderna, quando il processo di secolarizzazione e soprattutto la visione scientifica del mondo hanno fatto crollare i grandi impianti religioso-metafisici, provocando la crisi esistenziale che ci accompagna ancora oggi.
Ebbene, Martela insiste su un punto che è fondamentale. Questo senso di profondo sconforto che ci assale quando riflettiamo sul vuoto cosmico che ci circonda è in realtà la conseguenza di un errore di prospettiva. Continuiamo a interrogarci sul senso della vita, ma è in realtà il senso nella vita che dovrebbe interessarci. Nel primo caso cerchiamo qualcosa che legittimi la vita dal di fuori – un dio, un ordine cosmico, ecc. –, che le dia valore dall’esterno. Nel secondo, invece, guardiamo dentro di noi, e cerchiamo il senso della nostra vita nelle vita stessa, nell’atto e nell’esperienza di viverla.
Il senso nella vita è dentro di noi, è quando percepiamo il valore, l’importanza, la «significatività» di ciò che facciamo, perché scegliamo e agiamo in accordo con la parte più autentica di noi. Le parole chiave sono autonomia e indipendenza, ma anche solidarietà e partecipazione, perché, per citare Martela, «La nostra esistenza si riempie di significato quando facciamo qualcosa di significativo per gli altri».
Guarda dentro di te, “conosci te stesso”, per usare il celebre motto: questo in sostanza ci esorta a fare Martela nel suo libro. Un libro che dovrebbe servire come antidoto ai molti dei mali che affliggono la nostra società, perché se è vero che l’universo non ci offre più risposte, è anche vero che continuiamo a cercare il senso della nostra vita nei posti sbagliati, nell’ideologia di turno, oppure nei mille prodotti che il mercato ci induce a comprare convincendoci che da essi dipenda la nostra felicità.