Enzo Lord Mariano: talento, passione e bisogno costante di creare
Scritto da: Redazione
Enzo Lord Mariano è l'illustratore del libro per bambini Qui da noi non c'è posto. Questa intervista di Andrée Poulin, co-autrice del libro, è apparsa per la prima volta sul blog dell'autrice. La traduzione è a cura di Alessandro Rosasco.
Suona il mandolino, vive con un gatto molto grasso e non fa nessuna fatica a illustrare personaggi malvagi. Incontro con un artista pieno di talento, Enzo Lord Mariano, che ha illustrato Qui da noi non c'è posto.
- Parlaci di te Enzo Lord Mariano
Mi chiamo Enzo e nella vita mangio, dormo, disegno, faccio musica e vivo con un gatto molto grasso. Fin da quando ero bambino ho sempre avuto paura di crescere. È triste, ma crescendo si può dire che si perde la propria scintilla di bambino. E quello che mi piace del lavoro di illustratore è che di tanto in tanto ho l'occasione di ritornare ragazzino!
Fin da piccolo mi sono immerso in un oceano artistico abbastanza bizzarro, con una madre costumista strega e un padre direttore della fotografia taglialegna nell'anima. I miei genitori mi hanno fatto viaggiare molto e fatto scoprire il mondo delle arti. Ho sempre disegnato molto con mia madre e fatto piccoli lavori di bricolage con mio padre. Penso sia questo ad aver scatenato in me il bisogno costante di creare. Per una fortunata coincidenza, a 12 anni sono finito in una scuola secondaria basata sull'insegnamento attraverso le arti. Una gioia! Ho dunque passato la mia adolescenza con Arlecchino, Buster Keaton, Picasso, Mozart…
D'altronde è in quel momento che ho sviluppato una passione per la musica.
Una volta terminati gli studi di cinema, ho avuto un’illuminazione dopo uno stage di canto jazz all’accademia Domaine Forget. Mi sono reso conto che la musica mi annoiava molto. Quindi ho deciso di riprendere la scuola di formazione pre-universitaria e seguire un corso di tecnica musicale. Oggi ho il piacere di realizzare studi per il mandolino jazz, oltre a illustrare libri!
- In quanto nipote di un migrante (dunque di seconda generazione in Québec), qual è la tua reazione rispetto a queste migliaia di rifugiati che arrivano in Canada?
Tutta questa storia della guerra in Siria è veramente orribile e assurda. Mi rattrista vedere questa crescita del razzismo nei paesi occidentali. Vuol dire che le persone non hanno imparato nulla del tempo della segregazione della prima metà del ventesimo secolo? Ho anche notato qualcosa di increscioso. I miei nonni italiani sono arrivati in Canada negli anni '60 e a loro volta sono stati vittime del razzismo. Venivano trattati come persone arrivate per rubare il lavoro e considerati tutti come mafiosi. Questo aspetto si è affievolito con il passare degli anni e sono riusciti a integrarsi. Sfortunatamente, quando parlo di questa ondata di rifugiati siriani che arrivano in Canada a mia nonna, lei ripete le stesse cose che i Québecois gridavano agli italiani. È il mondo alla rovescia…
- Puoi descrivere la tecnica che hai utilizzato per illustrare Qui da noi non c'è posto?
Ho fatto molte prove prima di trovare lo stile che avrei dato al libro. Dopo svariati esperimenti, rimanevo ogni volta deluso dalla resa finale e la bozza mi sembrava sempre più bella e appropriata rispetto all'illustrazione finale. Ho dunque optato per uno stile del tratto piuttosto abbozzato mescolando il carboncino e la mina. Per la colorazione, ho creato una tavolozza di sfumature di acquerelli di diversi colori e textures che in un secondo momento ho “incollato” in trasparenza al disegno grazie a un programma di illustrazione.
- E il tuo processo di creazione?
Prima di cominciare ho fatto molte ricerche a proposito della situazione attuale in Medio-Oriente. Mi sono ispirato molto alle foto dei rifugiati siriani sulle loro barche di fortuna allo scopo di rimanere il più fedele possibile alla realtà, malgrado il mio stile di disegno non sia troppo realista. Le famose montagne di giubbotti di salvataggio arancioni abbandonati sul bagnasciuga sono un emblema potente che rappresenta bene questa guerra. Ho scelto allora dei colori piuttosto cupi e grigi, per creare contrasto con l'arancione vivo di queste vesti di salvataggio.
- Quali sono state le tue sfide per illustrare questo album?
Non è complicato illustrare gli abitanti delle isole. È sempre facile realizzare dei personaggi malvagi e scontenti! La cosa più difficile è stata quella di non ricadere in uno stile drammatico-svenevole, senza però nemmeno snaturare questi eventi difficili e tristemente reali.
- Qual è la tua illustrazione preferita di Qui da noi non c'è posto?
Quella di pagina 30-31! Mi sono ispirato direttamente a un'immagine molto nota dei rifugiati che arrivano sulle sponde delle isole greche. Mi fa anche piacere vedere i due fratelli sorridere per la prima volta.
I tuoi progetti futuri?
Provo il bisogno costante di creare! Ho appena terminato un libro per bambini che uscirà a gennaio. Adesso sto co-realizzando con uno sceneggiatore di talento, un bel progetto di un fumetto ambientato a Montréal. Faccio anche parte di un gruppo swing gitano! Ci si mantiene impegnati con dei concerti e registreremo in studio un po' prima di Natale. Nell'attesa lavoro su un secondo fumetto sulla nostra tournée improvvisata di questa estate in Gaspésie e sulla costa nord!
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Più Libri Più Liberi 2019: domenica 8 dicembre ore 10,30 - Sala Nettuno
Presentazione del libro
Qui da noi non c'è posto di Andrée Poulin ed Enzo Lord Mariano
L'evento è in collaborazione con
Oxfam Italia