Distillati
Scritto da: Ezio Quarantelli
E così sono nati anche i libri distillati.
Dopo il Reader’s Digest, e soprattutto i «bignami» (chi non li ha usati, almeno una volta?), siamo arrivati ai libri… quintessenziali: solo ciò che serve, niente di superfluo, banditi i fronzoli o ciò che sembra tale.
Ma «serve» a che? Che cosa si può scartare in un buon libro?
Le descrizioni? Le, immagino apparenti, digressioni?
Certe scene o certe storie che appaiono «di contorno»? Cos'altro? Forse un riassunto è più onesto, perché non vuole «sembrare» il libro.
Mi torna in mente una battuta di Woody Allen. La cito a memoria: «Ho fatto un corso di lettura veloce e ho potuto leggere Guerra e pace in venti minuti. Parlava della Russia».