Diario editoriale #68: cercatori di verità
Scritto da: Ezio Quarantelli
Viviamo tempi difficili e molto confusi. Per questo è particolarmente importante il “nutrimento” intellettuale e spirituale che assumiamo. In questo diario vorrei offrirvi le parole di un grande Maestro, da poco scomparso, Thich Nhat Hanh. Le traggo da L’arte del cammino e della pace. In viaggio verso la serenità (Mondadori, Milano 2004).
“La giovinezza è il tempo della ricerca della verità. Anni fa scrivevo nel mio diario che anche a costo di essere distrutti, bisogna restare fedeli alla verità. Ho cominciato ben presto a capire che cercare la verità non vuole dire cercare la felicità: aspiri a conoscere la verità, ma poi, quando l'hai conosciuta, non puoi evitare la sofferenza. Altrimenti non hai visto niente, sei ancora in balia delle arbitrarie convenzioni stabilite dagli altri. La gente giudica se stessa e gli altri basandosi su criteri che non sono i propri: di fatto, sono solo illusioni mutuate dall'opinione pubblica e dai punti di vista comuni. Una cosa è considerata buona e l'altra cattiva, una virtuosa e l'altra malvagia, una vera e l'altra falsa. Ma quando i criteri utilizzati per arrivare a quei giudizi non sono i tuoi, quei giudizi non sono la verità. La verità non può essere presa in prestito: se ne può solo fare esperienza diretta. È il frutto di esplorazione, di sofferenza e del diretto contatto tra il proprio spirito e la realtà, la realtà del presente e la realtà di diecimila vite. Per ognuno è diversa. Ed è diversa oggi da ieri.
Quando scopriamo oggi, per diretta esperienza, che una cosa è vera capiamo che le nostre ipotesi di ieri erano errate, o quanto meno incomplete. Il nostro nuovo modo di vedere trascende il desiderio, i pregiudizi, la ristrettezza mentale e le consuetudini di ieri. Ci rendiamo conto che usare gli stampi d'oro e i metri di smeraldo della comprensione di ieri significa nient'altro che prigionia e schiavitù. Quando raggiungiamo una nuova comprensione della realtà, ci è impossibile accettare ciò che sappiamo essere falso. Le nostre azioni si baseranno su ciò che abbiamo capito; seguiremo solo quelle leggi che abbiamo verificato per diretta esperienza personale. Abbandoneremo le false regole e le convenzioni dell'ordine sociale corrente, ma dobbiamo aspettarci che la società ci si rivolti contro e si vendichi. La storia dell'umanità è piena di tragedie provocate da questo tipo di reazione. La storia insegna che opporsi al sistema significa morire, eppure molti uomini continuano a sfidare le tenebre, nonostante il pericolo.
Coloro che perseguono la verità sono membri della comunità dei cercatori di verità e dei riformatori di ogni tempo e luogo. Non si rassegnano a un destino collettivo senza gloria.”