Diario editoriale #66: con Francesco (l'uno e l'altro)
Scritto da: Ezio Quarantelli
Con la fine, ormai prossima, dell’anno si avvicina il tempo di qualche bilancio. Come abbiamo impiegato i dodici mesi che abbiamo alle spalle e che cosa dobbiamo aspettarci per il futuro? Soprattutto negli ultimi tempi, proclami dai toni molto ottimisti si sono alternati a previsioni fosche: l’economia cresce in misura importante, il vaccino ha messo l’Italia al riparo dal peggio… ma le bollette dell’energia aumentano in modo incontrollato, si riaffaccia l’inflazione, ripartono i contagi… A cosa credere? Cosa sperare?
Io penso che l’esercizio più utile sia guardare oltre i confini del nostro orticello (l’Italia, ma più in generale l’Occidente). Occupiamo una piccola parte del pianeta e, in fondo, anche i più grandi fra i nostri problemi pesano poco se li confrontiamo con quelli che affrontano quotidianamente vastissime aree della Terra: povertà, guerre, malattie, carestie… C’è un’unica persona (fra quelle autorevoli) che sembra averlo capito e cerca di indicare delle soluzioni, ed è papa Francesco. Poco distratto dalla imminente elezione del Presidente della Repubblica, quasi ogni giorno ci sfida a evadere dalla nostra inquieta “zona di confort” (per usare un’espressione di moda) e ad affrontare di petto le grandi questioni del nostro tempo.
Molti si sono convinti che la crisi climatica sia una reale emergenza, ma io credo che la crisi ecologica sia un problema ancora più grande. E ritengo esista un’emergenza “umana” che è altrettanto drammatica. È ora che la “politique politicienne” lasci spazio a una politica alta, capace di allargare gli orizzonti e di farsi carico, con una giusta miscela di visionarietà e di realismo, dei destini dell’umanità intera.
Francesco non piace a una parte (ristretta, ma sincera e appassionata) del mondo cattolico, e posso capirne le ragioni, anche se non mi riesce di condividerle davvero. A un laico non irreligioso come me piace invece moltissimo e mi sento di sottoscrivere la maggior parte delle sue affermazioni.
Secondo alcuni papa Francesco avrebbe un cattivo carattere, ma quello di Gesù, a leggere i Vangeli, non era migliore. Forse è quello che ci serve.
Buon Natale!
Foto di copertina: Jeffrey Bruno su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0