Diario editoriale #20: le vacanze sono finite e il mondo è cambiato
Scritto da: Ezio Quarantelli
Non so come siano andate le vostre vacanze. Le mie sono state brevi e inquiete, perché non ho potuto fare a meno di interrogarmi sul futuro del nostro lavoro, provando a immaginare gli scenari possibili. Il mondo del libro sta cambiando faccia e lo sta facendo a una velocità sorprendente. È in corso un massiccio trasferimento di vendite dalle librerie fisiche all’online (dunque, essenzialmente ad Amazon), di cui pochi sembrano completamente consapevoli.
Come sempre le chiacchiere non mancano e le buone intenzioni lastricano la via per l’inferno. È entrata recentemente in vigore una nuova legge sul libro che ha l’obiettivo dichiarato di difendere le librerie indipendenti. Per far questo, fra le altre cose, ha limitato lo sconto massimo praticabile al pubblico (portandolo dal 15 al 5%), al di fuori di sempre possibili campagne promozionali. Ma chi ha tratto fino a oggi i maggiori vantaggi da questa norma? Gli operatori dell’online, e dunque Amazon in primis. Nessun editore, che io sappia, ha infatti diminuito gli sconti ai grandi operatori del mercato, che prima vendevano con il 15% e ora vendono con il 5%, quindi un margine aggiuntivo del 10% che si accompagna a vendite in rapido incremento. Anche le catene avrebbero goduto lo stesso vantaggio, se i loro ricavi non fossero precipitati, mentre l’auspicato trasferimento di fatturato sulle librerie indipendenti – finalmente messe in grado di competere alla pari (lo sconto del 15% era per loro impraticabile) – non è avvenuto e presumibilmente non avverrà.
Il principio sancito dalla legge è in sé corretto, ma sarebbe servito vent’anni fa. Oggi non solo non raggiunge il suo scopo, ma, paradossalmente, rischia di ottenere l’effetto opposto.
Naturalmente la crescita dell’online è un processo iniziato da tempo (e che riguarda tutti i settori), ma il lockdown e questo periodo di terribile incertezza lo ha accelerato in una misura eccezionale. Procedendo di questo passo, fra dieci anni sarà possibile comprare libri soltanto su Amazon, che ovviamente, e giustamente, imporrà le sue condizioni a tutto il mercato.
Faccio anche notare che la vendita online ha caratteristiche molto diverse da quella che avviene in un negozio fisico. Di fatto si compra on line quello che già si conosce e si cerca, mentre la scoperta e l’acquisto di impulso avviene di norma soprattutto nel punto vendita tradizionale. Se dovesse prevalere la vendita online tutto il nostro modo di lavorare (e di comunicare) andrebbe ripensato con conseguenze in larga misura imprevedibili.
Naturalmente non si tratta di un processo ineluttabile e si può sempre operare perché le cose vadano in modo diverso. Ma se si ritiene che Amazon debba offrire il suo eccellente servizio in un mercato realmente pluralistico bisogna agire in fretta e puntando alla massima efficacia.