Bookdealer: librerie indipendenti alla riscossa
Scritto da: Redazione
Questa settimana vogliamo raccontarvi un progetto che è nato sul finire dell'estate scorsa e che ha fatto molto parlare di sé all'interno del mondo dell'editoria. È stato definito “l'Amazon delle librerie indipendenti”, ma forse l'unico elemento in comune con Amazon è la sua natura digitale, perché il servizio e l'impostazione, come vedremo, vogliono essere molto diversi. Stiamo parlando di Bookdealer, il portale dei “librai a domicilio”, nato dall'idea di Leonardo Taiuti, Mattia Garavaglia, Daniele Regi e Massimiliano Alberti.
Per saperne di più siamo andati alla fonte e ne abbiamo parlato con uno dei fondatori, Mattia Garavaglia, libraio della Libreria del Golem di Torino.
Mattia, ci puoi dire brevemente che cos'è Bookdealer e come funziona?
Bookdealer è stato definito “l'Amazon delle indipendenti”, ma a me non piace chiamarlo così, perché non vuole scimmiottare Amazon. Bookdealer è un portale a tutela della filiera del libro, creato dal basso per il basso: i lettori possono trovare le librerie indipendenti che hanno aderito (500 in tutta Italia), ordinare il libro che vogliono e riceverlo a casa. È un portale di consegne e spedizioni che mette in collegamento il lettore con la libreria.
C'è un obiettivo in particolare che volete raggiungere o una esigenza che volete colmare?
L'esigenza principale è quella di far conoscere la versatilità del libraio, che non aspetta le persone in libreria, ma agisce come connettivo all'interno della sua comunità o come connettivo di nuove comunità, come in questo caso, mettendo in contatto la libreria con quelle persone che non riescono a raggiungerla o che comunque di solito non la frequentano.
Una questione un po' più ideologica, se vogliamo chiamarla così: quando ho sentito per la prima volta del progetto Bookdealer, ho pensato a un avamposto (non per forza contro qualcuno; tutti hanno subito pensato ad Amazon) che avesse al suo interno l'idea di resistenza, ci sono andato vicino?
È un avamposto perché amplia il mercato e il tessuto delle librerie indipendenti, perché attira persone che non venivano in libreria, e lo fa in modo economico e corretto dal punto di vista delle condizioni di lavoro.
A chi si rivolge Bookdealer? Soltanto ai puristi delle librerie indipendenti (che comprano solo ed esclusivamente nella loro libreria di quartiere), o anche ad altre tipologie di lettori?
Bookdealer non è un portale rivolto solo ai puristi delle librerie, vorremmo attirare quelle persone che le indipendenti non le conoscono. Io per esempio sto ricevendo ordini di persone che non ho mai visto in libreria, e questo sta accadendo a moltissime altre librerie presenti su Bookdealer. Il nostro obiettivo è quello di attirare le persone che vogliono la consegna a domicilio. Bookdealer non è una alternativa ad Amazon, ma una tipologia di acquisto in più che arricchisce l'offerta, la diversifica e la tutela, perché tutela tutta la filiera indipendente (librerie, ma anche case editrici) che lavora in modo diverso dalle catene e dagli altri soggetti del mondo editoriale.
Il portale è attivo dal 27 agosto, qual è il primissimo bilancio dell'attività di Bookdealer?
Ieri (4 novembre) le librerie presenti sul portale erano 500. Arrivano tantissimi ordini, più di quelli che ci aspettavamo. Infatti siamo partiti in 4 e adesso siamo già in 6.
C'è qualcosa che vuoi aggiungere?
La cosa importante su cui insistere è questa: ordinare su Bookdealer non vuol dire affidarsi ai cookies, ai consigli basati su cose che hai già comprato, ma affidarsi al libraio. L'elemento principale del sito è il libraio. Sul portale si possono vedere le vetrine delle librerie e si possono trovare consigli diretti dei librai. È un po' come entrare in libreria.