
Alba vs Vampiri: la guarigione dai traumi amorosi
Scritto da: Pier Pietro Brunelli
Vampiri Amorosi
Il vampiro è una figura di ancestrale memoria, presente in leggende antichissime di ogni cultura. Dall’antichità giunge agli immaginari della modernità, esaltato da una sua estetizzata perversità erotica. Nel suo afflitto pallore malinconico vuole risultare trasgressivo dei castranti diktat del Super-Io, ovvero delle morali antilibidiche e patriarcali. In termini psicologistici la figura del vampiro può riferirsi alla freudiana "Pulsione di morte", così come all’archetipo junghiano dell’“Ombra”, o all’immaginale "Mondo infero" rivisitato da James Hillman, quale scenario patologizzante dell’Anima-Psiche.
È fondamentale considerare la metafora del "vampiro amoroso" come un "complesso inconscio", e giammai come la demonizzazione di una partner, quantunque possa rivelarsi manipolatorio, distruttivo e parassitario.
La metafora terapeutica del vampiro-vampirizzato, come una dinamica erotico-affettiva distruttiva, dalla quale si esce non solo giudicando le negatività di un partner, ma anche riconoscendo quelle parti del proprio inconscio che inducono a colludere e a offrire il collo. Se il vampirizzato non riconosce in se stesso ciò che lo lega ad un partner negativo – alias il vampiro – finisce con lo sviluppare nei suoi confronti una dipendenza mortifera. Ne deriva o una rassegnata e frustrante posizione masochistica, oppure un arrabbiato quanto impotente vittimismo. Ma la sofferenza più straziante inizia quando una vampirizzazione amorosa si conclude con un abbandono messo in atto in modo distruttivo, umiliante, svalorizzante, e perciò traumatizzante. Ecco allora che si esperisce in forma acuta uno stato d’animo angoscioso da vampirazzati, per cui, come narra la leggenda, ci si sente come non vivi e non morti.
Le parole/immagini "Alba" e "Vampiro" si sono diffuse nel dibattito sul narcisismo nelle relazioni di coppia.
La dottrina del vampiro amoroso in quanto “complesso” morboso e distruttivo che, a diversi gradi di virulenza e gravità può essere riconoscibile potenzialmente in ogni coppia, in forma latente o conclamata, cronica o transitoria. Il complesso del vampiro diventa conclamato laddove le polarizzazioni vampiro-vampirizzato siano giunte ad un quadro di recrudescenza evidente, esasperato da ricattatori tira e molla, minacce abbandoniche e infine abbandoni distruttivi. Ma in molti casi sii vengono a determinare subdoli equilibri e tensioni considerabili come vampirizzazioni reciproche che sembrano interminabili.
Un’analisi delle tenebre di una vampirizzazione amorosa rivela che la sofferenza più profonda non deriva dal subire o dal perdere un partner negativo, quanto invece dalla violazione e dall’annichilimento dell’immagine interna dell’amore, quale fonte animica di vivienza, che risulta mortificata e dissanguata, ovvero vampirizzata.
Alba terapeutica
La "cura dell’alba" mira a a ritrovare quel tempo e quel luogo interiore – psicopoetico e immaginale - nel quale le tenebre si dissolvono e torni la luce di un nuovo giorno rigenerante. Allora i vampiri, che temono la luce fuggono via, permettendo al cuore di ritrovare nuove ispirazioni e speranze.
È l’alba, quando Dante e Virgilio raggiungono la spiaggia dell’Antipurgatorio; allora potranno riconoscere la luce di Venere e udire gli amorosi canti dei poeti. Si tratta di immagini di straordinaria bellezza e saggezza, che possono ispirarci verso un percorso animico ed esistenziale di guarigione purgatoriale. Il difficile sforzo è quello di riconoscere che, l’anima sedotta da una vampirizzazione, viene anche indotta da una sua propria fantasia e voluttà collusiva con il complesso vampirico del partner. In tal senso la dinamica vampiro-vampirizzato va a costituire un negativo magnetismo a due e cioè un complesso vampirico di coppia.
Solo quando si sarà riusciti a comprendere e perdonare si dovrà allora riuscire ad accettare e perdonare il proprio vampiro interiore che, attraverso vie inconsce e semiconscie, negatività, debolezze, paure, egoismi e narcisismi, induce a sottomettersi al vampiro interiore di un partner distruttivo. Solo così, le pene d’amore da vampirizzazione, cesseranno di essere un ossessivo infernale tormento, e potranno essere elaborate per favorire una rinascita interiore.
Si tratta di un percorso terapeutico che, seppure con l’umiltà necessaria a riconoscere le proprie ombre, ambisce a risvegliare una visione dell’amore più luminosa e armoniosa, la più vicina possibile a quella che risplende nelle immagini di Beatrice e del Paradiso terrestre. In tale prospettiva i calvari e le traumaticità della vita amorosa possono diventare una sorta di spinta iniziatica, da cogliere e orientare per una trasformazione maturativa del mondo interiore.
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Pier Pietro Brunelli sarà ospite del LindauClub giovedì 2 luglio alle ore 18,00.
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